top of page
ohahsiweb22Tavola disegno 1.png

Iniziato nel 2021, ha coinvolto attivamente 21 artisti, 10 associazioni del territorio, 3 comuni e diverse istituzioni pubbliche.

Un viaggio esplorativo in un luogo fisico e non mentale, partendo dal mare e risalendo contro corrente il fiume Volturno, dall’Oasi dei Variconi di Castel Volturno, all’Oasi di Caricchiano di Cancello ed Arnone, rigorosamente a piedi e senza mai allontanarsi dall’impronta visiva dell’acqua.

cartina extra.png

IL METODO

Un modello sperimentale di arte pubblica e partecipata che ha generato, esplorazioni condivise, site- specific, sound walking, workshop di co-progettazione, performance, installazioni video, spettacoli teatrali. Il fiume Volturno come pretesto per vivere l’esperienza di un frammento del territorio, restituirgli un’identità sociale e culturale, attraverso l’incontro, la partecipazione, l’intersezione tra le diverse culture, di immigrati e abitanti storici.

ESPLORAZIONI

Un viaggio conoscitivo, programmato, lungo il corso del fiume Volturno, intrapreso da alieni che senza alcun pregiudizio dichiarato e non conoscendo le molteplici storie già raccontate che ne hanno descritto i confini topografici, osservano con uno sguardo nuovo una terra antica.

Senza titolo-12.png

RIDISEGNO 
DEI CONFINI
PSICO-GEOGRAFICI

Come nomadi, nelle zone di confine, ciascuno con il proprio ‘stare al mondo’ osserva, interagisce, condiziona dinamiche di trasformazione e sperimenta pratiche di condivisione indecise, aperte e in divenire.  Il focus del nostro lavoro è la biodiversità urbana, intesa in senso ampio, come concentrazione di diversità di specie, diversità sociale, diversità culturale. Il nostro è uno sguardo indiziario, che parte dalla lettura di frammenti come tracce di dinamiche più complesse; uno sguardo liminale, perché è stando fra le cose che esiste la possibilità di trasformarle trasformandosi.

Senza titolo-14.png

WORKSHOP DI
PROGETTAZIONE
COLLETTIVA

Comune è la necessità di immaginare uno spazio pubblico, in quanto “bene comune”, in cui l’estetica dell’esperienza si combina con l’attivazione di un potenziale utopico; per dare forma a scenari che includano l’altro da sé, lo straniero, l’escluso, il diverso, scenari in divenire in cui sperimentare processi di co-evoluzione, co-esistenza. Intendiamo elaborare con urgenza una nozione di “città di tutti” come luogo della discontinuità, della eterogeneità, della frammentazione e della trasformazione ininterrotta.

sedia.png

FESTA FINALE

Il modello organizzativo, costruito intorno alla comunità del fiume, è una rete e al termine della fase finale può ripartire nello stesso luogo o spostarsi. 

Senza titolo-16_Tavola disegno 1_Tavola disegno 1.png

KEYWORDS

RITROVARE

etica e creatività, diritti e innovazione, bellezza e futuro, partecipazione e
consapevolezza, l’idea di riappropriazione di aree verdi come mezzo e non fine,
o forse solo come
bene comune

bottom of page